Franco Fagnoni

l'artistA con la A (finale) maiuscola

metaPost (l’altra metà è fesseria)

E’ passato più di un mese.
Ebbene sì, è già passato più di un mese.

Dicevo, è già passato più di un mese (un mese e undici giorni, per l’esattezza) dall’ultimo articolo (che poi era un racconto breve) pubblicato su questo mio blog.

supercazzola

l’inferno

L’ingresso dell’inferno era situato in fondo alla strada, sotto le impalcature dei muratori. Difficile a vedersi eppure così facile da raggiungere.

E così, un po’ per gioco un po’ per sfida, i due giovani avevano deciso di entrare.
Era quasi l’ora di cena e in giro non c’era nessuno. Il ragazzo fece strada, aprì la vecchia porta di legno ed entrò. La ragazza lo seguì.

ei fu il signor McCunningham

Brano di apertura del leggendario album Musicoterapia, scritto dal poliedrico e fantasioso Capitano Ben e cantato dalla voce solista del cantore padano meglio conosciuto come il magutto del rock, questo pezzo inciso nel 2009 vede me impegnato a suonare le chitarre (assolo di – ehm – “Guitar Synth” compreso)… E basta!

Il pezzo è in italiano, quindi direi che tutto quello che c’era da dire è chiaramente riportato nel testo più in basso.

l’ho letto sull’internet

Oggi avrei voluto scrivere in merito ad una delle piaghe informatiche (o informative?) che attanagliano l’odierna civiltà occidentale.
In altre parole, avrei voluto parlare dei meccanismi in base ai quali molta gente crede a tutte le fesserie che ogni giorno vengono pubblicate su internet.

E anche del fatto che, nonostante oggi siamo tutti smartphone/tablet/hi-tech muniti non siamo diversi dalle nonne che chiacchierando con le vicine davano valore a varie affermazioni sottolineandole con la frase “l’ha detto la televisione”.

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