Brano di apertura del leggendario album Musicoterapia, scritto dal poliedrico e fantasioso Capitano Ben e cantato dalla voce solista del cantore padano meglio conosciuto come il magutto del rock, questo pezzo inciso nel 2009 vede me impegnato a suonare le chitarre (assolo di – ehm – “Guitar Synth” compreso)… E basta!

Il pezzo è in italiano, quindi direi che tutto quello che c’era da dire è chiaramente riportato nel testo più in basso.

IL SIGNOR MCCUNNINGHAM

Sei di mattina la mia sveglia assassina
un po' di ovomaltina mi ricordan di correre;
al lavoro che bello quasi salto il tornello
ho già acceso il cervello e ora tocca al computer;
alle undici in punto c'ho uno stimolo dentro
non resisto più tanto faccio un salto alla toilette (occupato);
e poi via fino a pranzo una fettina di manzo
il contorno lo avanzo mi concedo mezzo caffè.

Sono il signor McCunningham,
vivo una vita meccanica
e se ogni cosa al suo posto non è
si inceppa una rotella in me.

Il pomeriggio è più corto ma devo stare attento
a non finire io in corto, in cortocircuito;
stacco la spina alle cinque un po' prima
corro a casa di lena prima che faccia buio;
prima di cena è normale un po' di vita sociale
nello stesso locale in cui sono cresciuto;
così non rischio nemmeno il pericolo insano
di incontrare qualcuno che non sia conosciuto.

Sono il signor McCunningham,
vivo una vita meccanica
e se ogni cosa al suo posto non è
si inceppa una rotella in me.

Ma una sera inaspettata
il signor McCunningham
trovò una fata riciclata
macchinista sopra un tram
per un istante fu l'amor,
ma una rotella s'inceppò

Era il signor McCunningham,
trovò una morte meccanica
non riuscì ad incastrare l'amor
nella sua vita da robot.

Era il signor McCunningham
con la sua vita meccanica
ora riposa tra una Volvo e una Fiat
da un meccanico di periferia.